Pagamento POS

Importanti novità per il 2021

Contanti o moneta digitale, in breve, obbligo Pos per i commercianti, artigiani, ristoratori, professionisti e attività ricettive, oppure no? La legge di Bilancio 2020 ha preferito la strada degli incentivi a quella, prospettata ma poi scartata, delle sanzioni. Chi sceglierà di rendere disponibile ai propri clienti anche il pagamento digitale, ne trarrà vantaggi di tipo fiscale; ugualmente i clienti che sceglieranno questa strada troveranno un tornaconto economico, a vantaggio della tracciabilità dei pagamenti.

Obbligo Pos, le novità per il 2021


Nessuna sanzione per chi rifiuta un pagamento elettronico e accetta solo contante: il preannunciato art. 23 della legge di bilancio è stato poi soppresso.

Variato il tetto massimo per il singolo pagamento in contanti: soglia da 3mila a 2mila euro dal 1° luglio 2020 e poi a mille euro dal 1° gennaio 2022.

Introduzione del cashback, ossia la possibilità del rimborso del 10% di quanto pagato, delineato a partire dal 2021 per chi ha effettuato pagamenti con moneta elettronica.

Dal primo luglio 2020 è attivo il bonus POS: un credito di imposta del 30% di cui esercenti, professionisti e aziende potranno fruire se si ricevono pagamenti con carte dai consumatori finali.

Avvio alla lotteria degli scontrini, un gioco a premi delineato per incentivare i consumatori. Si ottiene un  biglietto virtuale per ogni euro speso, e con essi si ha la possibilità di partecipare alla lotteria. Il consumatore, inoltre, ha la possibilità di ricevere il doppio dei biglietti virtuali se paga con moneta elettronica.

Vantaggi per i retailer – I commercianti che utilizzano strumenti di pagamento elettronici possono beneficiare di un credito d’importa del 30% sulle commissioni bancarie, ma il fatturato annuo del retailer non deve superare i 400.000 euro annui.

Vantaggi per i clienti – Il legislatore ha scelto di incentivare gli acquisti in generale, qualsiasi sia la formula di pagamento prescelta, attraverso una lotteria, detta anche lotteria degli scontrini, che parte il 1 luglio 2020. Per ciascun cliente c’è un codice univoco, oppure il codice fiscale in caso di pagamento in contanti.

Chi sceglie il pagamento digitale con carta o bancomat, avrà doppia possibilità di vincita rispetto a chi sceglie il contanti. In entrambe i casi è il cliente che fornisce dati all’esercente, il quale li comunica all’Agenzia delle Entrate. La stessa Agenzia sarà anche il referente per denunciare i commercianti che rifiutino di acquisire il codice del cliente.

Inoltre con l’introduzione del cashback ogni consumatore ha la possibilità di rimborso del 10% sul transato con moneta digitale su acquisti effettuati a titolo privato (cioè non per uso professionale).

Spese sanitarie, obbligo del digitale

Le spese sanitarie hanno regole più stringenti. Per beneficiare delle detrazioni fiscali del 19% sulle spese sanitarie, infatti, dal 1 gennaio di quest’anno devono essere pagate esclusivamente in digitale, quindi carta di credito, bonifico o assegno. Fanno eccezione i medicinali, i dispositivi medici e le prestazioni erogate dal Servizio sanitario nazionale.

Spese con obbligo di tracciabilità

L'elenco delle spese la cui tracciabilità è obbligatoria da quest'anno, per ottenere le detrazioni fiscali:
  • Interessi passivi mutui prima casa
  • Intermediazioni immobiliari per abitazione principale
  • Veterinarie
  • Funebri
  • Frequenza scuole e università
  • Assicurazioni rischio morte
  • Erogazioni liberali
  • Iscrizione ragazzi ad associazioni sportive, palestre, piscine ed altre strutture ed impianti sportivi
  • Affitti studenti universitari
  • Canoni abitazione principale
  • Addetti all’assistenza personale nei casi di non autosufficienza
  • Abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale

Stando così le cose, se non l’hai già fatto, potrebbe essere questo il momento di valutare l’eventualità di dotarti di POS.